giovedì 14 marzo 2013

Training Autogeno

"La Spiritualita' e' la ricchezza interiore che vi fa sentire pienamente appagati. Potreste non avere nulla da dichiarare come vostro, ma potete lo stesso essere pieni ed appagati. Una volta che otterrete questo stato, non avrete nient'altro da guadagnare o da perdere. Una volta acquistata questa ricchezza spirituale interiore, comincerete a vivere nella pienezza. Esternamente potreste non essere affatto ricchi, ma interiormente sarete ricchi e completi. Comprendete di essere signori dell'intero Universo. Diverrete padroni di : acqua, aria, terra ed etere, sole, luna, stelle e spazio. Ogni cosa dell'universo sara' sotto il vostro controllo. Quindi, figlioli,   cercate di divenire padroni, non schiavi"...

MATA AMRITANANDAMAYI DEVI (AMMA)

CHE COSA È IL TRAINING AUTOGENO

Per controllare le proprie reazioni fisiologiche, derivanti da particolari situazioni di conflitto psicologico, in oriente vengono praticate diverse discipline come lo 
joga e lo zen.
Queste, che coinvolgono l'individuo in maniera totale, sono veri e propri modelli di vita sociale e spirituale.
Il Training Autogeno, invece, elaborato dallo psichiatra tedesco J. Schultz intorno agli anni '30, è essenzialmente una tecnica di rilassamento, utile anche per curare i disturbi organici e psichici.
L'obiettivo di Schultz era quello di rendere il paziente meno vincolato alla dipendenza dal terapeuta, e divenire lui stesso autore del proprio cambiamento e del proprio benessere.
Il termine "Autogeno" vuole mettere in risalto, come le modificazioni psichiche e somatiche, vengono provocate autonomamente dal praticante, adattando il metodo alle proprie esigenze.


QUANDO È UTILE

IN GENERALE, 
la pratica del Training Autogeno influenza varie funzioni, dipendenti dal Sistema Nervoso Vegetativo, quali la respirazione, la circolazione del sangue ed il metabolismo.
Inoltre, consente di mutare il tono dell'umore, ed attenuare gli stati emotivi e l'ansia, portando ad un sempre maggiore grado di distensione, benessere ed equilibrio psicosomatico.
Permette, infatti, di combattere lo stress, le tensioni muscolari e psichiche, la mancanza di energia, l'ansia e le sue somatizzazioni organiche (tremori, insonnia, sudorazione, tachicardia, oppressione toracica, gastrite, stipsi, alcune manifestazioni cutanee come l'alopecia e la psoriasi, ecc.).
Per mezzo del Training Autogeno si può raggiungere un'armonia interiore e realizzare se stessi, utilizzando al meglio le circostanze della vita.
NELLO SPORT
è un ottimo ausilio per contrastare l'ansia e la tensione preagonistica. Specialmente se utilizzato con particolari sollecitazioni assertive può arricchire la personalità dell'atleta, rendendolo più consapevole delle proprie potenzialità.


PRIMA DI INIZIARE GLI ESERCIZI VERI E PROPRI

L'AMBIENTE
nel quale si decide di praticare il Training Autogeno deve essere tranquillo, confortevole, in penombra, lontano da stimoli sonori e visivi.
L'ABBIGLIAMENTO
non necessita di alcuna particolarità, l'unico requisito è che non sia costrittivo. Vanno tolti anche orologio, occhiali e scarpe, bracciali e collane.
LA DURATA
di una esercitazione di Training Autogeno non supera solitamente i 10 minuti e va praticata sistematicamente, almeno nelle prime settimane, per due-tre volte al giorno. Inizialmente partendo solo con il primo esercizio, anche in maniera frazionata. Man mano che aumenta la familiarità con il rilassamento, si completa l'esercizio e si introduce il secondo e così via.


LE POSTURE 




1- posizione supino: gambe leggermente divaricate, con le punte rivolte verso l'esterno, braccia distanti dal corpo, appena flesse ai gomiti, con le dita delle mani rilassate, che formano un piccolo arco. La testa può essere poggiata su un cuscino oppure sullo stesso piano del busto. Importante è che la posizione permetta il rilassamento del collo e delle spalle. Il materasso non deve essere troppo morbido. Ci si può sdraiare anche a terra, su un tappeto.

2- posizione seduto su una poltrona: schienale e braccioli devono essere tali da consentire l'appoggio della testa e gli avambracci. Vanno evitate poltrone troppo morbide o troppo basse. Le mani e le dita poggiano inerti sul bordo dei braccioli, facendo anche in modo che le gambe non tocchino tra loro e che i piedi siano poggiati comodamente a terra.

3- posizione seduto su una sedia: detta anche posizione del "cocchiere". I piedi poggiano a terra mentre le ginocchia, flesse a circa 90°, vanno mantenute leggermente divaricate.
La posizione corretta del busto è quella che si ottiene lasciando pendere le braccia lateralmente, lungo il corpo, inspirando profondamente, estendendo il torace e la nuca. Quindi lasciarsi ricadere su se stesso, espirando profondamente, in modo che la testa e le spalle cadano in avanti. Raggiunta questa posizione portare gli avambracci sulle cosce.

Questa posizione, che esercita una pressione sull'addome e sulla gabbia toracica, è sconsigliata agli obesi, alle donne in stato di gravidanza e a chi soffre di disturbi alla respirazione e alle vertebre e cervicali .

QUALI SONO GLI ESERCIZI

Il cardine su cui ruota il Training Autogeno è la calma, stato che si raggiunge progressivamente e gradualmente in 
SEI STADI (esercizi) che agiscono sui muscoli, vasi sanguigni, cuore, respirazione, organi addominali e capo.
Gli esercizi si suddividono in  inferiori e superiori. Nei primi l'attenzione mentale viene rivolta a particolari sensazioni corporee, nei secondi invece, l'attenzione viene rivolta a particolari rappresentazioni mentali.
Il Training degli esercizi superiori, proprio perché rivolto alla mente ed all'inconscio, richiede la presenza di una Guida, mentre gli esercizi inferiori possono essere eseguiti anche da soli.


In tutto sono sei, i primi due sono detti FONDAMENTALI e gli altri quattro COMPLEMENTARI :

1- esercizio della pesantezza, che agisce sul rilassamento dei muscoli ;
2- esercizio del calore, che agisce sulla dilatazione dei vasi sanguigni periferici ;
3- esercizio del cuore, che agisce sulla funzionalità cardiaca ;
4- esercizio del respiro, che agisce sull'apparato respiratorio ;
5- esercizio del plesso solare, che agisce sugli organi dell'addome ;
6- esercizio della fronte fresca, che agisce a livello cerebrale.

Gli esercizi fondamentali
sono utili per raggiungere un livello di rilassamento elevato, intervenendo attivamente nei meccanismi che solitamente scattano in maniera automatica.
Gli esercizi complementari
, invece, sono mirati in maniera specifica verso un organo.
Nella pratica sportiva i primi due assumono importanza prioritaria
.

AL TERMINE DI OGNI SEDUTA

Eseguire dei piccoli movimenti detti 
ESERCIZI DI RIPRESA. Consistono in movimenti di flessione ed estensione dei piedi e delle mani fino al coinvolgimento delle braccia e delle gambe, prima piccoli e, via via, sempre più energici. Quindi respirare profondamente e aprire gli occhi.







Dottor Andrea Battisodo
Esperto in Psicologia delle Dipendenze
Esperto in Psicologia dello sport
Massaggio Biosistemico
Via dei Platani n. 28/3   61122 Pesaro (PU)
Tel. 3281020440
Profilo Skype e Facebook  Psicologo Dottor Andrea Battisodo
Mail   a.battisodo@me.com







mercoledì 13 marzo 2013

Massaggio Psico-corporeo


Massaggio Psico - corporeo
Il massaggio Psico-corporeo nasce come strumento per combattere lo stress e come  valido aiuto per la prevenzione delle malattie, permette di entrare in una relazione completamente nuova con noi stessi : avvicinarsi al corpo per aiutarlo a sciogliere tensioni accumulate, eliminare blocchi e rigidità muscolari.

Perche' non concedersi un momento per noi stessi, solo per noi stessi, un "nostro spazio" per ritrovare un po' di pace e rilassamento, soprattutto dopo una giornata di lavoro e di fatica, sempre intenti a correre? 

Spesso, tutto ciò, non è solo un piacere del quale non ci si dovrebbe privare, ma soprattutto un "dovere" per la propria salute ed il proprio equilibrio personale.
Il trattamento rilassante agisce proprio dove il corpo ha accumulato le maggiori tensioni, lo aiuta a decontrarsi e a lasciare andare la carica che, spesso, si annida nei punti nodali della nostra struttura fisica.
Il risultato di un trattamento rilassante porta ad una evidente riduzione della tensione mentale - spesso alterata per via delle eccessive fatiche accumulate - rallenta il ritmo cardiaco e riduce i valori della pressione sanguigna :  immediati segnali di un effetto calmante sul corpo e sullo "spirito".
Il principio base e' la riduzione dell' eccesso di tensione che, molto spesso, alcune parti del nostro corpo ( come spalle, collo e schiena ), sono costrette a sopportare.
Allo stesso tempo e' da considerarsi un lavoro di progressiva apertura dell'individuo : si apre il corpo, si aprono le emozioni.

Il massaggio psico-corporeo consente di :
  • ridurre lo stress e la tensione ;
  • rilassare l'apparato muscolare e viscerale ;
  • ritrovare la propria postura naturale ;
  • sciogliere i blocchi fisici ed emotivi.